Ocimum basilicum

Il basilico è una pianta originaria dell'Asia tropicale che, attraverso il Medio Oriente, si è diffusa in Europa, in particolare in Italia e nel sud della Francia e da questi paesi in tutta l'Europa. In America iniziò a diffondersi con le prime spedizioni in quanto, essendo considerata una pianta medicinale, accompagnava sempre i viaggiatori.

Esistono circa 40 tipi di basilico. Quelli comunemente usati sono due: il "basilico genovese", dal profumo acuto e quello "napoletano", a foglia di lattuga, più delicato e con un lieve sentore di menta. Altre varietà sono il "fine verde compatto", di taglia ridotta e il "mammouth", con le sue larghissime foglie (il tipo più adatto ad essere essiccato).

Esistono, infine, varietà a foglie colorate: il basilico a foglie rosse dentellate e il basilico opale scuro, coltivate principalmente a scopo decorativo.

Raccolta e conservazione

Le foglie di basilico si raccolgono gradualmente, tagliandole con tutto il picciolo. Le foglie sono normalmente utilizzate per il consumo allo stato fresco.

Possono però essere conservate in vari modi: introducendole dentro barattolini di vetro ricoperte da un buon olio di oliva oppure congelate. In frigorifero si può conservare al massimo per due giorni, avvolto in un canovaccio da cucina. Lo si può pestare in un mortaio per rompere le cellule che contengono l'olio essenziale e per liberare meglio l'aroma.

Le foglie congelate conservano invece il sapore per diversi mesi. Essiccato, perde completamente il suo sapore e ha un debole profumo di fieno.

Proprietà terapeutiche e benefici

Non solo il basilico è un'ottima pianta aromatica in grado di dare più gusto ad una grande varietà di piatti della cucina mediterranea ma, grazie alle sue proprietà, rappresenta un valido aiuto naturale per la cura di diverse patologie.

Crudo serve a contrastare e combattere diversi tipi di infiammazione, come raffreddori e malattie della pelle. Le sue proprietà facilitano la digestione e favoriscono l'appetito, rafforzano il sistema nervoso, alleviano gli stati d'ansia e di nervosismo; è utile nei casi di insonnia ed utilizzabile anche in caso di asma, bronchiti e tosse, raffreddore, influenza e mal di testa. Inoltre è in grado di aumentare la produzione di latte materno durante l'allattamento e di lenire il fastidio delle punture di insetti.

I gargarismi con infuso di basilico alleviano il mal di gola.
Unito all'acqua del bagno tonifica e profuma la pelle, oltre che lasciare un gradevole profumo.

Curiosità

Il nome deriva dal latino medievale basilicum, con origine dal greco basilikon ("pianta regale, maestosa"), che deriva a sua volta da basileus, re.

Alcune interpretazioni ritengono sia così chiamato perché usato per produrre profumi per il re, altre in riferimento all'utilizzo sacro delle antiche popolazioni Hindu, oppure, più semplicemente, per l'importanza "regale" conferita alla pianta.

I primi a coltivarlo furono sicuramente gli Asiatici, seguiti dal Galli che lo consideravano una pianta sacra, tanto da permettere la raccolta delle sue foglie solo a coloro che avevano seguito un complicato rituale di purificazione. Gli Egiziani lo utilizzavano invece per la preparazione dei balsami utilizzati per l'imbalsamazione dei defunti. Nella cultura Romana, il basilico oltre ad essere usato in cucina (Apicio inserisce il basilico nelle sue ricette), veniva molto utilizzato in medicina come erba curativa capace di guarire le ferite.

Secondo Plinio il vecchio, inoltre, le sue foglie avrebbero un forte potere afrodisiaco e proprio per questo divenne il simbolo degli innamorati. Nella simbologia Medievale, al contrario, il basilico divenne il simbolo dell'odio.

Nel Decamerone, Boccaccio narra la storia di Elisabetta da Messina che seppellì la testa del suo amante proprio in un vaso di basilico e lo innaffiò con le sue lacrime. I crociati ne riempivano le navi per cacciare insetti e cattivi odori. In India la pianta del basilico è considerata sacra e quindi non si può mangiare; in Francia, invece, proprio come nell'antica Grecia, il basilico ha un nome regale: si chiama infatti “herbe royale”.

Nel linguaggio dei fiori il basilico ha diversi significati. Innanzitutto al basilico, da sempre, in Occidente si è attribuito un simbolismo erotico, legato alla proprietà di favorire il concepimento. I suoi rami fioriti messi dentro un vaso in una stanza porterebbero l'armonia e la pace familiare.

Tutt'oggi la medicina indiana considera il basilico un ottimo depurativo, a livello sia fisico che mentale ed emotivo.

Come si utilizza

All’antico erborista per la raccolta del Basilico, pianta sacra, era imposto un rituale complesso: doveva indossare vesti pulite, astenersi da contatti impuri e lavare la mano nell’acqua di tre diverse fonti, ma certo sono solo leggende.

La medicina popolare agli estratti, infusi ed altre preparazioni di Basilico ha accreditato proprietà analgesiche, antinfiammatorie, antispasmodiche, bechiche, carminative, diaforetiche, diuretiche, emmenagoghe, sedative, stomachiche, toniche e, non ultime, afrodisiache!

Le foglie fresche, pestate, si ritiene siano antisettiche e giovino per le punture di zanzara. Polvere di Basilico nelle narici giova nei casi di rinite cronica.

Uso in cucina

I nostri consigli per ricette sane e gustose


La pianta, fortemente aromatica, è utilizzata nelle cucine italiana e asiatiche. I primi testi che parlano del basilico in cucina si trovano però solo dalla fine del XVIII secolo.
Il basilico deve essere utilizzato fresco e aggiunto alle pietanze all’ultimo momento: la cottura infatti ne attenua velocemente il sapore fino a neutralizzarlo, lasciando poco del suo profumo.
Il basilico è difficile da abbinare ad altre erbe aromatiche. Si usa per le insalate, con pomodori maturi, con le verdure (zucchine, melanzane, peperoni, etc.) l’aglio, i frutti di mare, il pesce (triglia), le uova strapazzate, le frittate, il pollo, il coniglio, l’anatra, le insalate di riso, le zuppe, la pasta e per le salse di pomodoro.
Insieme a formaggio, pinoli, aglio e olio di oliva, è l’ingrediente base del pesto genovese, la salsa tipica della cucina ligure.
Nella cucina asiatica, specialmente a Taiwan, si usa frequentemente nelle zuppe. Le foglie intere accompagnano il pollo fritto o vengono usate per insaporire latte e creme.